Alcol in gravidanza: alcune scomode verità che devi sapere

Alcol in gravidanza

05/11/2020 | Consigli Gravidanza

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“Un bicchiere di vino a pasto? Che male può mai fare!”

“Un aperitivo alcolico ogni tanto non ha mai danneggiato nessuno.”

“Ma sì, dai, solo per oggi bevi un goccio di birra che non succede niente.”

Quante volte hai sentito queste frasi o ti sono state dette in gravidanza?

Personalmente a centinaia!

Ahimé, la leggerezza con cui ci si rapporta con l’alcol durante i nove mesi di attesa rischia di creare dei danni molto significativi al feto.

Il tuo cucciolo, infatti, è in fase di sviluppo e l’alcol, come ben saprai, è neurotossico.

Cosa significa?

Te lo spiego subito subito.

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Alcol in gravidanza: i problemi per il nascituro

Durante il primo trimestre di gravidanza il feto è nel pieno del suo sviluppo: tutti gli organi si stanno formando.

Il tuo piccolo sta mettendo le basi del suo corpo mattoncino dopo mattoncino.

Capisci quanto è delicato questo periodo?

Bere sostanze alcoliche come vino, birra, superalcolici è paragonabile a fare uso di sostanze stupefacenti.

Passano, infatti, attraverso la placenta, che non riesce a fare da filtro, e arrivano dritto dritto al tuo cucciolo.

Il responsabile principale è l’acetaldeide, prodotto dalla metabolizzazione dell’alcol, che passa al sangue del futuro nascituro e distrugge i neuroni prima ancora che siano nati. 

Da questo processo possono nascere complicazioni più o meno serie dovute alla FAS, cioè la sindrome feto-alcolica:

  • malformazioni fisiche e ritardo mentale più o meno grave
  • disturbi dell’attenzione o dell’apprendimento o di relazioni in famiglia
  • Iperattività
  • In generale, anche nell’età adulta, propensione all’uso di sostanze alcoliche e difficoltà di apprendimento

Tutte dovute esclusivamente all’uso abituale di alcol in gravidanza.

Perché rischiare? Per nove mesi direi che puoi fare tranquillamente a meno.

Confesso di essere stata molto ligia da questo punto di vista per entrambe le gravidanze e tuttora, visto che sto allattando la mia secondogenita, evito.

Il problema è che l’alcol agisce in maniera subdola e le problematiche che può creare non sono subito visibili ma compaiono nel tempo, anche a distanza di anni.

La Sindrome Feto Alcolica (FAS)

Con il termine di FAS vengono indicate tutte le anomalie e disabilità, sia fisiche che mentali, comportamentali o sociali che possono presentarsi durante l’arco della vita, in modo più o meno serio, e che sono legate all’uso e/o abuso di alcol durante la gravidanza e l’allattamento.

Ecco un elenco con le principali criticità che la FAS può arrecare al bambino:

  • Anomalie del viso, deformità oculari e problemi cerebrali
  • Microcefalia cioè la ridotta circonferenza del cranio
  • Ritardo nello sviluppo osseo e nella crescita
  • Disturbi comportamentali e cognitivi
  • Problemi legati al sonno
  • Difficoltà di linguaggio e di udito

ATTENZIONE: la FAS è una condizione invalidante permanente per la quale non esiste una cura, se non la prevenzione.

Astenersi dall’alcol durante i nove mesi di gravidanza è l’unico modo che hai per non entrare in contatto con la FAS.

Giornata mondiale della Sindrome Feto Alcolica (FAS) e disturbi alcol correlati

Il 9 settembre in 35 paesi del mondo si celebra la giornata mondiale della sindrome feto-alcolica e disturbi alcol correlati.

9 come i mesi di gravidanza. 

Nessun altro numero potrebbe essere così simbolico.

“Una vita che nasce teme l’alcol. Proteggi il tuo bambino, in gravidanza non bere.”

Questo è il messaggio che si vuole veicolare.

A livello mondiale, la stima della prevalenza della sindrome feto-alcolica (FAS), che rappresenta la più grave ed evidente forma tra le alterazioni imputabili all’alcol, oscilla tra lo 0,5 e i 3 casi su 1.000 nati vivi nella maggior parte delle popolazioni, mentre l’intero spettro dei disturbi correlati (FASD), riguarda circa l’1% della popolazione globale. Un dato che deve far riflettere è che la FASD attualmente costituisce la prima causa di ritardo mentale nei bambini dei paesi ad alto tenore economico.

Le parole di Fabio Mosca, Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), non sono affatto rassicuranti.

Servono più attenzione da parte dei professionisti del settore nel sensibilizzare le donne e maggiore impegno da parte delle gravide ad astenersi dalle bevande alcoliche.

L’Osservatorio nazionale alcol (ONA) è ambasciatore internazionale della European Fetal Alcohol Spectrum Disorders Alliance (EUFASD) e della campagna internazionale di sensibilizzazione sulla Sindrome alcolica fetale e i disturbi correlati (FASD) “Too Young To Drink”.

In questi anni ha creato molto materiale divulgativo atto all’informazione delle donne in gravidanza o che provano ad avere dei figli.

Ecco due campagne molto interessanti:

La SIGO, Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, assieme ad AssoBirra, Associazione dei Birrai e dei Maltatori, ha creato una campagna di prevenzione molto interessante dal titolo “‘Se aspetti un bambino, l’alcol può attendere”.

Nel sito internet https://www.seaspettiunbambino.it/ ci sono le testimonianze di tante mamme influencer o appartenenti al mondo dello spettacolo che hanno deciso di sostenere la campagna.

Condividere con altre mamme i nostri dubbi e le informazioni ci fa sentire meno sole e più forti.

C’è anche la lista de “le 10 cose che devi sapere” assolutamente sull’alcol in gravidanza.

Nel sito dell’ISS, Istituto Superiore di Sanità, c’è un articolo molto dettagliato sulla FAS che ti consiglio di leggere.

Semplici pillole di pura saggezza!

Alcol in gravidanza e Prevenzione

L’unica via per non incappare nella FAS è la sospensione totale dall’assunzione di bevande alcoliche.

Non ci sono altri modi o alternative, la prevenzione passa attraverso la sospensione.

Più semplice di così non potrebbe essere.

Una rinuncia fatta per l’amore più grande della tua vita non è nemmeno una rinuncia, è un dono che gli stai facendo.

Che dici, sei pronta a brindare con della buonissima e salutare acqua per un po’ di tempo?

Cin cin!

Mamma appassionata e prima tester di Pancina in gravidanza. Perché per la mia pelle voglio il meglio.

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