Oggi puoi alleviare il dolore del parto grazie all'analgesia epidurale, chiamata anche “partoanalgesia”.
Se sei in gravidanza (e soprattutto se sei già mamma) ne avrai sentito parlare, magari anche solo tramite racconti di amiche o parenti che ne hanno usufruito.
Io e mio marito abbiamo partecipato a un incontro formativo organizzato nell'ambito del corso pre parto proprio su questo argomento.
Abbiamo così scoperto le varie sfaccettature di questo mondo.
D’altronde essere ben informati è il primo passo per poter fare una scelta consapevole sulla fatidica domanda:
Epidurale sì o epidurale no?
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Esami da fare prima del parto
Se decidi di intraprendere il percorso di idoneità all'epidurale dovrai sottoporti a una serie di controlli, solitamente dopo la trentesima settimana.
Tranquilla, non è niente di invasivo.
Ti verrà fatto un semplice prelievo per controllare l'emocromo e la coagulazione del sangue.
A questo verrà affiancato un elettrocardiogramma.
Come ultimo step, una volta arrivati i risultati, incontrerai l'anestesista.
Durante l'incontro il medico ti fornirà tutte le delucidazioni di cui avrai bisogno e procederà con la verifica della tua colonna vertebrale.
Se tutto sarà nella norma (nel 99% dei casi è così) dovrai firmare un consenso informativo.
Attenta, aver eseguito la procedura non significa che dovrai per forza sottoporti all'anestesia durante il parto.
Non devi sentirti in obbligo di fare nulla se non vuoi.
Io per esempio non pensavo di farla, ma poi il travaglio è durato una vita e mi hanno consigliato di chiederla (e io ho acconsentito molto velocemente) 😉
Quando non puoi usufruire dell'analgesia epidurale
Ci sono dei casi particolari in cui non possono farti la partoanalgesia:
Test per l'ovulazione
Non fasciarti la testa prima del tempo. Come ti dicevo sono dei casi veramente rari.
Vantaggi dell'epidurale
Potrai richiedere l'epidurale solamente quando il tuo travaglio sarà già ben avviato.
Cosa significa? Contrazioni valide e regolari e dilatazione di almeno 4 cm.
E... sì, saranno dolorose.
Le contrazioni per essere valide devono essere dolorose.
Armati di pazienza e spirito combattivo.
A questo punto il ginecologo effettuerà un controllo delle tue condizioni cliniche.
Sono a posto? Perfetto... il passo successivo è il monitoraggio del battito del tuo piccolino.
La sua salute prima di tutto.
Fatto questo si procede con l'inserimento di un catetere venoso al braccio.
Perché, ti chiederai?
Per la somministrazione di eventuali liquidi e farmaci che potrebbero servirti durante il parto.
Ma ecco che arriva l'anestesista.
Se hai dovuto aspettare un po' come me potresti vederla come un bellissimo miraggio! 🙂
Potrà farti posizionare in due modi:
- sdraiata sul fianco con le ginocchia e la testa flesse sul tronco,
- seduta con la testa in avanti e le braccia che cingono la pancia.
Una volta individuato lo spazio intervertebrale lombare procederà con l'inserimento dell'ago e fisserà un cateterino.
Il cateterino servirà per somministrarti i farmaci analgesici durante tutto il travaglio.
Non avrai bisogno di altre punture.
Per la durata di questa procedura tuo marito dovrà aspettare fuori.
Però la preoccupazione è più che altro sua, tu hai altro su cui concentrarti.
Infatti sei pronta per ricevere la prima dose della miscela analgesica.
Da questo momento, dopo circa 15-20 minuti, i dolori passano.
Sei molto più sollevata.
Vantaggi dell'epidurale
La partoanalgesia prevede un abbassamento della percezione del dolore.
Questo influisce positivamente sul tuo benessere fisico e mentale.
Senti lo stress e il senso di affaticamento sempre più lontani?
Significa che l'analgesia ha fatto effetto!
Approfittane per recuperare quante più energie possibili.
Così potrai affrontare al meglio la fase espulsiva.
Finalmente un piccolo sorriso è apparso sul viso di tuo marito... vederti più serena giova anche su di lui! 🙂
Effetti collaterali dell'epidurale
Credevi fossero tutte rose e fiori?
L'analgesia epidurale è pur sempre un intervento medico che potrebbe avere degli effetti non previsti e poco carini.
E' giusto che tu sia a conoscenza di tutte le variabili possibili.
Ecco, allora, di seguito un elenco dei possibili effetti collaterali.
Parestesia
Sensazione spiacevole ma transitoria di scossa elettrica quando viene introdotto il cateterino.
Non adeguato sollievo di alcune aree
A volte l'anestetico non riesce a impregnare le radici nervose completamente.
In questi casi si dovrà modificare la posizione del cateterino o effettuare un'altra puntura.
Brividi
Sono una reazione transitoria e senza conseguenze.
Prurito
E' una conseguenza dei farmaci utilizzati per controllare il dolore.
Dovrebbe essere in forma lieve e tollerata.
Di solito si risolve da solo dopo qualche ora.
Ipotensione
Con la somministrazione graduale del farmaco si verifica raramente.
Tuttavia se dovesse capitare verrà trattata con la somministrazione di liquidi per via endovenosa e/o con l'utilizzo di farmaci adeguati.
Mal di testa
Può presentarsi fino a 72 ore dopo il parto.
L'unico modo per contenerlo è il riposo a letto per 48 ore. In aggiunta servirà tenersi molto idratate e assumere degli analgesici.
Questo disturbo molto fastidioso può durare anche alcuni giorni.
Potrebbe comportare una degenza in ospedale più lunga.
Febbre
Nelle donne sottoposte a epidurale potrebbe verificarsi un aumento della temperatura maggiore rispetto alle partorienti senza analgesia.
Avviene soprattutto nei parti di lunga durata.
Ritenzione urinaria
Gli analgesici potrebbe inibire momentaneamente la sensazione di stimolo a fare la pipì.
In questi casi sarà necessario inserire un catetere per svuotare la vescica correttamente.
Reazioni allergiche ai farmaci
E' un caso davvero molto raro.
Se dovessero verificarsi, però, potrebbero essere molto problematiche.
E' importante parlare bene di questo punto al momento dell'incontro con l'anestesista.
Effetti sul travaglio e sul parto
L'utilizzo di analgesici potrebbe inibire la produzione naturale di ossitocina da parte del tuo corpo.
Praticamente non senti più lo stimolo necessario a far contrarre l'utero.
Senza questo fantastico ormone, però, il travaglio andrebbe in stand-by. Che fare?
Si passa all'uso del farmaco. E' lo stesso ormone prodotto sinteticamente.
In questo modo potresti accelerare la fase dilatativa del travaglio.
Fin qui tutto bene.
La fase espulsiva, invece, potrebbe essere rallentata dall'effetto dell'analgesia.
Il problema, cara compagna di avventura, è che potresti non sentire così intensamente la necessità di spingere e adagiarti un po'.
Che c'è di male se ti rilassi un attimo?
Dopotutto stai facendo un sacco di fatica, no?
Scaccia questo brutto pensiero!
Non spingere al momento giusto potrebbe fare andare in difficoltà il bimbo.
Il tuo piccolino non può rimanere incastrato troppo tempo nel canale del parto.
Per questo motivo i medici potrebbero passare all'uso della ventosa per aiutarlo a uscire.
Eh sì, l'uso della ventosa aumenta del 7% rispetto ai parti senza analgesia.
Un consiglio. Se decidi di procedere con la partoanalgesia ricordati di affidarti completamente ai consigli delle ostetriche.
Sono amiche preziose che sapranno consigliarti quando e come spingere.
Vedrai che la tua fiducia sarà ben riposta! 🙂
Effetti sul neonato
La quantità della miscela di analgesici che dovrebbe raggiungere il tuo piccolino è molto bassa.
Vari studi non hanno rilevato danni sul neonato.
Solo in rari casi si potrebbe assistere a un rialzo della sua temperatura corporea o ad un po' di sonnolenza.
Come ti dicevo, è importante essere informati su tutte le varie ed eventuali che potrebbero presentarsi.
Tieni sempre a mente, però, che sono casi sporadici.
Conclusioni personali
Essere una mamma più o meno brava non dipende dal richiedere o meno l'analgesia epidurale al momento del parto.
Non devi sentirti in colpa se, arrivata a un certo punto, non riesci più a gestire il dolore o la stanchezza.
Ognuna di noi è diversa e affronta il parto a suo modo.
Devi, anzi dobbiamo, sentirci libere di poter fare una scelta personale.
L'unica cosa che mi senti di dirti è questa:
Decidi consapevolmente.
Cerca di informarti più che puoi sulla differenza tra parto naturale e parto medicalizzato (con analgesia).
Non fare affidamento solo sulle parole di amiche, conoscenti o parenti che non sono esperti in materia.
Piuttosto sfrutta il corso pre parto per fare tutte le domande che ti vengono in mente.
L'ostetrica è lì apposta per te e per i mille dubbi che hai!
Buona scelta consapevole. 😉
[…] l'aumentare delle contrazioni è il momento di decidere se vuoi richiedere la partoanalgesia, meglio conosciuta come epidurale, o se procedere […]
[…] Verso la trentesima settimana è previsto l’incontro informativo per avere comunicazioni e dettagli sull’anestesia epidurale. […]
[…] Il calore dell’acqua stimola la produzione di endorfine.Il tuo corpo percepisce una sensazione di benessere e riesci a rilassarti molto di più tra una contrazione e l’altra. Abbassando la percezione del dolore diminuisce, di conseguenza, la richiesta di analgesia epidurale. […]